I governi passati hanno sempre relegato le tematiche ambientali tra gli ultimi posti, favorendo in alcuni casi l’istaurarsi sul territorio delle ecomafie.  Il movimento 5 Stelle ha dimostrato di mettere al primo posto della propria agenda politica l’ambiente e la sua tutela. Il decreto Clima, i decreti End of Waste, il superbonus 110, il bonus mobilità, la bonifica dei siti orfani, sono solo alcuni esempi di politiche efficaci per la riduzione dell’inquinamento e delle emissioni di gas climalteranti.

In Consiglio regionale ho concentrato le mie energie su tre grandi tematiche: la tutela delle acque, l’azzeramento delle emissioni di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nell’ambiente e la corretta gestione dei rifiuti.

Qui potete vedere tutti gli atti presentati.

Come sapete l’attività di un Consigliere regionale è anche quella di valutare l’efficacia che ha una norma di tutelare l’interesse per cui è stata emanata, nello specifico quello ambientale. In questi anni di consigliatura mi sono reso conto che i Governi piemontesi hanno man mano emanato politiche di deresponsabilizzazione della Regione sulle tematiche ambientali, ad esempio delegando in toto le funzioni di autorizzazioni ambientali e pianificazione degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti alle Province e Città Metropolitana. Enti che ad oggi operano in condizioni critiche, con carenza di personale e risorse, soprattutto nel campo dei controlli. Con coraggio io rivedrei il piano complessivo delle funzioni, con l’unico faro di fare le scelte più adeguate a tutelare gli interessi dei cittadini piemontesi.

La scusa preferita dei politici è sempre stata quella che per l’ambiente non ci sono risorse. Ma ad oggi, con i soldi di tutti i cittadini europei messi nel PNRR, non ci sono più scuse per non attuare una vera rivoluzione verde e transizione ecologica. Bisogna però evitare che i soldi vengano dispersi a pioggia, o peggio ancora “ad amici di amici”, ci vanno persone con una chiara visione politica e senza interessi personali.